Goffredo Lombardo e la Titanus
È l’unica società cinematografica esistente da oltre un secolo. Nel 1904, il napoletano Gustavo Lombardo (1885-1951) fondò una società, “Monopolio”, che sarebbe successivamente diventata “Lombardo Film”, quindi “Titanus”, per distribuire film a Napoli e nel Sud Italia.
Nel 1909 Lombardo dà inizio all’attività distributiva di film della Gaumont, Eclair, Vitagraph e nel 1911 acquista i diritti della distribuzione dell’Inferno di Bertolini e Padovan, quindi, dimostrando non poco coraggio, distribuisce anche i film futuristi. All’inizio degli anni Trenta, dopo il trasferimento a Roma, decide di intraprendere anche la produzione dei film (nel 1932 con Venere di F. N. Neroni, seguito nel 1935 da Passaporto rosso di Guido Brignone) e, dal 1936, sarà affiancato dal figlio Goffredo (Napoli 1920-Roma 2005), che aveva avuto dalla moglie, l’attrice Leda Gys. In quel periodo, il produttore napoletano intuì anche le eccezionali qualità artistiche di Totò, che esordì proprio in una film prodotto e distribuito dalla Titanus (Fermo con le mani, 1937, di Gero Zambuto). Il periodo di più intensa attività nella produzione si colloca fra il 1945 e il 1964 quando la Titanus produce e distribuisce quasi cento film.
Nel 1949 inaugura il filone dei popolari mélo diretti da Raffaello Matarazzo (Catene, 1949; Tormento, 1950; I figli di nessuno, 1951), nel 1953 scopre il filone del “neorealismo rosa” con Pane amore e fantasia di Luigi Comencini, cui fa seguito nel 1956 l’altro fortunatissimo filone dei Poveri ma belli diretto da Dino Risi. In quello stesso periodo la Titanus produsse una dozzina di titoli interpretati da Totò.
Ma fin dall’inizio degli anni Cinquanta sostenne anche il cinema d’autore, producendo titoli quali Roma ore 11 (1951) e Uomini e lupi (1956) di Giuseppe De Santis, Il cappotto (1952), La spiaggia (1953), Dolci inganni (1960) di Alberto Lattuada, Il bidone (1955) di Federico Fellini, Il tetto (1956) di Vittorio De Sica e Cesare Zavattini, Policarpo ufficiale di scrittura (1958) di Mario Soldati, I magliari (1959) di Francesco Rosi, Rocco e i suoi fratelli (1960) e Il Gattopardo (1963) di Luchino Visconti, La viaccia (1961) di Mauro Bolognini, Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy. Tenne a “battesimo” alcuni fra i più importanti giovani autori del cinema italiano degli anni Sessanta, come Valerio Zurlini – di cui produsse, in quel periodo, Estate violenta (1959), La ragazza con la valigia (1961) e Cronaca familiare (1962) –, Elio Petri – L’assassino (1961) e I giorni contati (1962) –, Franco Brusati – Il disordine (1961) –, Ermanno Olmi – I fidanzati (1963) – e altri.
È intensa anche la serie di coproduzioni con la Francia, da Labbra proibite (Quand tu liras cette lettre, 1953), il primo film di Jean-Pierre Melville distribuito in Italia, a Il mondo del silenzio di Jacques-Yves Cousteau e Louis Malle, da A doppia mandata (A double tour, 1959) di Claude Chabrol, a Il buco (Le Trou, 1960) di Jacques Becker e In pieno sole (Plein soleil, 1960) di René Clément. In quel periodo la società amplia e sviluppa i teatri di posa della Farnesina, acquisisce gli stabilimenti dell’ex Scalera e arricchisce anche i laboratori di doppiaggio e di edizione.
Nel luglio del 1961, la Titanus organizza un convegno a Milano, intitolato Per un nuovo corso del cinema italiano, cui partecipano Visconti, De Sica, Monicelli, Bolognini, Lattuada, Brusati, Zurlini, Comencini e altri, che costituisce un ulteriore sintomo della grande affermazione artistica e commerciale che il cinema della penisola sta vivendo in quegli anni. Nel 1962-1963 il disastro finanziario di Sodoma e Gomorra (1962) di Robert Aldrich, costringe Lombardo a ridurre drasticamente l'attività produttiva (che continuerà nel 1963 e nel 1964 con pochi titolo per poi cessare del tutto fino al 1971).
La società continua però un’intensa e fortunata attività distributiva che proseguirà fino al 1994, detenendo per almeno vent’anni il ruolo della società italiana più importante e diversificando le proprie scelte in un ampio ventaglio di generi (commedia, poliziesco, avventuroso, cappa e spada etc) ma senza trascurare anche il cinema d’autore: Il Vangelo secondo Matteo (1964) e Comizi d’amore (1964) di Pier Paolo Pasolini, Il buono, il brutto, il cattivo (1966) e C’era una volta in America (1984) di Sergio Leone, Il profeta (1967), Vedo nudo (1969), Telefoni bianchi (1976), La stanza del vescovo (1977), Scemo di guerra (1985) di Dino Risi, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968), Il commissario Pepe (1969), Dramma della gelosia tutti i particolari in cronaca (1970), Ballando ballando (1983) di Ettore Scola, L’uccello dalle piume di cristallo (1970), Il gatto a nove code (1971), Tenebre (1982) e Phenomena (1985) di Dario Argento, Metello (1970), Bubù (1971), L'eredità Ferramonti (1976) e La venexiana (1986) di Mauro Bolognini, Monsieur Hulot nel caos del traffico (1971) di Jacques Tati, La prima notte di quiete (1972) di Valerio Zurlini, Unico indizio: una sciarpa gialla (1973) e Baby Sitter (1975) di René Clément, La proprietà non è più un furto (1973) di Elio Petri, Il Casanova di Fellini (1976) di Federico Fellini, Caccia sadica (1970) e Mr. Klein (1976) di Joseph Losey, Buffalo Bill e gli indiani (1976) di Robert Altman, L'immagine allo specchio (1976), L’uovo del serpente (1977) e Un mondo di marionette (1980) di Ingmar Bergman, Lucky Luciano (1973) e Cristo si è fermato a Eboli (1979) di Francesco Rosi, L'armata Brancaleone (1966), Brancaleone alle crociate (1970), Camera d’albergo (1981) di Mario Monicelli, I nuovi mostri (1977) di Dino Risi, Monicelli e Scola, L’ingorgo (1978) di Luigi Comencini, Storie di ordinaria follia (1981) di Marco Ferreri, Lola (1981) di Rainer Werner Fassbinder, La messa è finita (1985) e Palombella rossa (1989) di Nanni Moretti e numerosi altri.
Nel 1995 Goffredo Lombardo ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra di Venezia, mentre nel 2010 Giuseppe Tornatore gli ha dedicato il documentario L’ultimo Gattopardo: Ritratto di Goffredo Lombardo. Dalla metà degli anni Novanta la Titanus svolge attività di produzione televisiva, diretta da Guido Lombardo, figlio di Goffredo e nipote di Gustavo.