Come è nato il film

Come è nato il film

Siamo nel settembre 1944. Roma è stata liberata dai nazifascisti da appena tre mesi. Roberto Rossellini ha persuaso la contessa Chiara Politi, amministratrice delegata della Cis Nettunia (Compagnia Italiana SuperFilm Nettunia), a produrre un film di ambientazione attuale di cui egli stesso sarà il regista. La prima idea della storia di Roma città aperta risale a un soggetto dello scrittore, giornalista e critico letterario Alberto Consiglio (1902-1973), La disfatta di Satana, ispirato alla figura di don Pietro Pappagallo, trucidato dai nazifascisti alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Il soggetto di Consiglio, ribattezzato Ieri, doveva essere il primo dei due episodi di Ieri – Domani, titolo del progetto iniziale.

Un secondo soggetto, attualmente perduto, era di Ivo Perilli, Turi Vasile (non accreditato) e Roberto Rossellini, ma pare che non ne sia rimasta traccia nella sceneggiatura. I due soggetti vengono acquistati dalla Cis Nettunia. La struttura ad episodi fu rapidamente abbandonata e si decise di intrecciare le vicende di personaggi diversi in un’unica storia, ambientata durante l’occupazione nazista. Alla sceneggiatura, basata sul soggetto di Consiglio, lavorarono dal dicembre 1944 Sergio Amidei, Consiglio, Celste Negarville e lo stesso Rossellini, cui si aggiunsero il giornalista e scrittore Ferruccio Disnan e Federico Fellini, una volta che Aldo Fabrizi accettò di essere uno dei protagonisti del film.

Infatti Disnan e Fellini, a quell’epoca, lavoravano già da anni per il comico romano, collaborando alle stesure dei film che interpretava. In seguito, Disnan si ritirò dal film per dissapori con Amidei. Il personaggio di Pina, (ispirato a Teresa Gullace, una popolana uccisa da un nazista) per cui si era pensato inizialmente a Clara Calamai, ma che fu assegnato ad Anna Magnani, non era previsto nel soggetto e fu inserito solo durante la stesura della sceneggiatura, che peraltro subirà altri cambiamenti significativi anche durante le riprese. Come osserva Stefano Roncoroni, “una versione definitiva della sceneggiatura non ci sarà mai”. La famosa sequenza dell’uccisione di Pina, stroncata mentre sta correndo dietro al camion dove hanno caricato il suo promesso sposo, era ispirata da una scenata di Anna Magnani nei confronti del suo compagno di allora, Massimo Serato.

Il titolo del progetto successivamente divenne Storie di ieri e fu con quel titolo che iniziarono le riprese, la notte del 17 gennaio 1945. Amidei trovò un finanziatore privato, Aldo Venturini, commerciante di tessuti, che da aprile, diventò il produttore del film per la Excelsa Film. La preparazione e la lavorazione del film saranno così accidentate da ispirare a Amidei questo commento: “Roma città aperta è un tale complesso di circostanze favorevoli da poter mettere in forse lo Spirito Santo”.

Nel febbraio del 1945 il titolo divenne Città aperta e dopo la metà di aprile assunse quello quasi definitivo di Roma, città aperta (inizialmente citato con la virgola). Le riprese terminarono ai primi di giugno del 1945. La prima proiezione pubblica si tenne al Festival del Quirino a Roma, il 24 settembre