Una colonna sonora miracolosa

Una colonna sonora miracolosa

18 novembre – 17 dicembre 1935. La colonna sonora di 83 minuti per Tempi moderni prende forma tra le mura degli studi di registrazione della Fox, affittati per l’occasione dalla United Artists, sotto la supervisione del suo compositore, Charles Chaplin. Durante la sessione di registrazione di quattro ore, una durata senza precedenti per gli standard dello studio, Chaplin conobbe momenti di soddisfazione e sconforto; quanto ai musicisti e al direttore d’orchestra, si trattò spesso di sottostare alle richieste esigenti di un compositore meticoloso e attento.

Una volta completata la partitura per Tempi moderni, avrebbe composto le colonne sonore di tutte le sue produzioni a venire. Dal 1942 al 1976 compose le musiche per le riedizioni dei suoi film muti La febbre dell’oro (1942), Il circo (1968), Il monello (1971) e La donna di Parigi (1976). Nel 1959 si dedicò alle composizioni per le ‘featurettes’ Vita da cani, Charlot soldato e Il pellegrino, raccolte sotto il titolo di The Chaplin Revue, mentre le partiture per Idillio nei campi, Una giornata di piacere, Charlot e la maschera di ferro e Giorno di paga risalgono agli anni che vanno dal 1971 al 1976.



Chaplin e Alfred Newman durante una delle sessioni di registrazione della colonna sonora di Tempi moderni © Roy Export Company Est.



Chaplin raggiunse l’apice della sua carriera di compositore proprio con la colonna sonora di Tempi moderni, una partitura innovativa ed estremamente complessa che segnò indubbiamente un balzo in avanti da un punto di vista musicale e pratico: Chaplin passò da un’orchestrazione per meno di 30 musicisti per Luci della città a un’orchestra sinfonica di 64 elementi richiesta da Tempi moderni. A dettare un organico così imponente fu la natura stessa del film: le sequenze portanti di Tempi moderni avrebbero suggerito un insieme complesso di “idee sinfoniche” a qualunque compositore. Come in Luci della città, la colonna sonora di Tempi moderni comprendeva al contempo musica ed effetti sonori, ma, a differenza della sua impresa precedente, Tempi moderni conteneva anche una sporadica presenza di parti parlate, disseminate all’interno dei quasi novanta minuti del film. Tuttavia, anche il dialogo è rigorosamente utilizzato come effetto sonoro, ne sono un esempio i monitor e gli altoparlanti in fabbrica, la radio nell’ufficio del direttore del carcere e il registratore del rappresentate di apparecchiature meccaniche. L’eccezione più significativa è costituita dalla versione di Titina, la celebre canzone di Léo Daniderff, interpretata da Chaplin verso la fine del film, che rappresenta la prima testimonianza sonora della voce del Vagabondo. La colonna sonora di Luci della città era, e resta tuttora, un successo sotto tutti i punti di vista, scaturita dal suo amore per la canzone, la danza e la tragedia, tutti elementi che permeano il ritmo del film e risultano chiaramente leggibili sulla partitura come sulle pagine di un libro. Tuttavia l’approccio adottato per Tempi moderni richiedeva una direzione musicale ben diversa. Normalmente Chaplin era affiancato dalla figura del ‘musicista associato’, che aveva il compito di assisterlo nella scrittura e nell’orchestrazione della partitura.


Charlie Chaplin con i suoi collaboratori musicali: da sinistra a destra: Charles Dunworth (assistente di Alfred Newman), Alfred Newman (direttore d'orchestra), David Raksin (arrangiatore), Paul Neal (ingegnere del suono), ed Edward Powell (arrangiatore). Fotografia di Max Munn Autrey. © Roy Export Company Est.


Tre le figure chiave che assistettero Chaplin nella scrittura della monumentale partitura per Tempi moderni: il direttore d’orchestra e compositore Alfred Newman, l’arrangiatore Edward Powell e l’allora ventitreenne David Raksin. Quest’ultimo era stato assunto da poco dalla Broadway’s Harms/Chappell su raccomandazione di George Gershwin, ed era stato invitato da Chaplin a recarsi a Hollywood come suo assistente personale. Come di consueto, durante le riprese di Tempi moderni Chaplin ricevette molte celebrità in visita ai suoi studi.




Testo di Timothy Brock estratto del booklet del cofanetto Dvd Tempi moderni (Edizioni Cineteca di Bologna 2014)
Per le foto © Roy Export Company Est.