La dolce vita

La dolce vita

(Italia-Francia/1960) di Federico Fellini (180')

Soggetto: Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli. Sceneggiatura: Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli, Brunello Rondi, Pier Paolo Pasolini. Fotografia: Otello Martelli. Montaggio: Leo Catozzo. Scenografia e costumi: Piero Gherardi. Musiche: Nino Rota. Interpreti: Marcello Mastroianni (Marcello Rubini), Anita Ekberg (Sylvia), Anouk Aimée (Maddalena), Yvonne Furneaux (Emma), Magali Noël (Fanny), Alain Cuny (Steiner), Annibale Ninchi (padre di Marcello), Riccardo Garrone (Riccardo), Lex Barker (Robert), Jacques Sernas (divo), Nadia Gray (Nadia), Valeria Ciangottini (Paola), Laura Betti (Laura), Franca Pasutt (ragazza coperta di piume), Renée Longarini (moglie di Steiner), Walter Santesso (Paparazzo), Adriana Moneta (prostituta), Giulio Paradisi (secondo fotografo), Enzo Cerusico (terzo fotografo), Enzo Doria (quarto fotografo), Leonardo Botta (medico), Harriet White (Edna, segretaria di Sylvia), Carlo Di Maggio (Totò Scalise, produttore), Sandy von Norman (interprete della conferenza stampa), Adriano Celentano (cantante di rock ‘n roll), Gio Staiano (giovane effeminato), Archie Savage (ballerino nero); Produzione: Giuseppe Amato, Angelo Rizzoli per Riama/Pathè

Restaurato da Cineteca di Bologna in associazione con The Film Foundation, CSC - Cineteca Nazionale, Pathé, Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Mediaset e Medusa Film, Paramount Pictures e Cinecittà Luce. Con il sostegno di Gucci e The Film Foundation


"Fellini si propone di realizzare la radiografia della mutazione di un'epoca. Di raccontare la vita così come la rappresentano i nuovi media e, nel costruire il racconto, si appropria, per molti episodi, degli scoop dei fotoreporter. L'episodio di Anita nella fontana era stato fotografato da Pierluigi Praturlon nel '58, mentre Tazio Secchiaroli, il re dei fotoreporter di via Veneto, sempre nel '58 aveva fotografato lo spogliarello di Aiché Nanà in un locale notturno alla moda. La dolce vita è, programmaticamente, una lettura esatta della mediatizzazione del paese, quasi un saggio sulla manipolazione dell'informazione e dell'immagine... L'Italia non si è ancora liberata di nessuno dei suoi fantasmi, il cammino verso la modernità è ancora lungo e tortuoso". (Gian Luca Farinelli)

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