I disegni preparatori di J. Russell Spencer

I disegni preparatori di J. Russell Spencer

Di tutti i materiali cartacei che ruotano attorno alla creazione di un film, i bozzetti sono forse i più affascinanti ma anche i più ‘usa e getta’. Il loro fascino è dovuto al fatto che incarnano un primo, e dunque ideale, concetto visivo del film. Sono ‘usa e getta’ perché nel momento in cui il set è pronto la loro funzione è stata assolta. Consumati e macchiati per l’uso che ne viene fatto sul set, sono spesso troppo voluminosi e ingombranti per essere conservati. Anche quando gli artisti che li hanno disegnati ne riconoscono il valore, i bozzetti rimangono proprietà dello studio, che raramente è interessato a conservarli. […]
Se i negativi, gli out-takes e i materiali cartacei dei Chaplin Studios sono stati diligentemente conservati, una sorte diversa è toccata ai disegni di scena, di cui l’Archivio Chaplin conta solo pochi esemplari. È solo grazie al fratello di Chaplin Wheeler Dryden che possiamo oggi vedere una selezione dei disegni sopravvissuti. Secondo diverse fonti Wheeler era un uomo eccentrico, caratteristica che si acuì con la vecchiaia. Nutriva una vera adorazione per il talento di Charles e considerava ogni oggetto o documento legato a lui una sorta di reliquia sacra. Pare che alla fine di ogni giornata Wheeler portasse a casa tutti i materiali scartati dallo studio e che questo suo ossessivo accumulare avesse esasperato sua moglie, che alla fine lo lasciò, unico custode delle stanze dei tesori chapliniani piene di cimeli e ciarpame. Quando Wheeler morì nel 1957 – da quanto si narra perseguitato dall’incubo di essere interrogato dall’FBI – il suo appartamento era talmente ingombro che la maggior parte del suo contenuto fu semplicemente incenerito. Oggi non avrebbe prezzo.





I disegni preparatori di J. Russell Spencer per Il grande dittatore fanno parte di una collezione più ampia che comprende anche i bozzetti di Charles D. Hall per Tempi moderni e di John Beckman per Monsieur Verdoux e costituisce apparentemente una piccola parte dei materiali sopravvissuti, di cui potrebbero quindi esistere ancora degli altri esemplari.
[…] Russell Spencer affrontò Il grande dittatore con vigore energetico, espressionista, a volte persino naïf, approccio che fu efficacemente trasposto nel film, il cui aspetto è assolutamente unico. È interessante osservare fino a che punto questi bozzetti possano rivelare elementi utili sulla produzione del film – quanto Chaplin e gli altri membri della troupe seguissero le indicazioni dei disegni non solo per la preparazione dei set, ma anche per i movimenti degli attori in campo. Al contempo i disegni permettono di scoprire dei magnifici passaggi inediti del film – l’arco trionfale, l’esibizione pianistica del Dittatore – presenti nella sceneggiatura e poi scartati.
(David Robinson)