Una documentazione maniacale

Una documentazione maniacale

Il fatto che Kubrick stesse trattando in chiave satirica il tema della distruzione del mondo per opera della bomba atomica, non aveva reso le ricerche sul soggetto in questione meno esaurienti. Dopo che il film fu distribuito, Ken Adam, che si era occupato della scenografia, disse alla giornalista della rivista "Glamour" Eiaine Dundy: "Stanley era talmente immerso in questo materiale che la prima volta che ci incontrammo per discuterne la sua conversazione era infarcita di punti a sicurezza intrinseca, morte di milioni di persone, girorotte, marcature stroboscopiche e CRM-114. Non sapevo assolutamente di che cosa stesse parlando".
Kubrick lesse e studiò quarantasei libri scritti da ricercatori, tra i quali c'erano The Effects of Nuclear Weapons, Soviet Military Strategy, Man's Means to His End, The Causes of World War III e Nuclear Tactics. Divorò il lavoro dei principali strateghi nucleari, quali Herman Kahn, Thomas Shelling ed Edward Teller, l'uomo noto come "padre della bomba". Procedendo nella lettura, Kubrick esaminò tutto quanto era stato scritto sull'argomento da Bertrand Russell, Erich Fromm, Bruno Bettelheim, Albert Einstein e Leopold Infeld. Tra le altre fonti alle quali attinse il regista ci furono anche le relazioni governative dell'aeronautica, dell'esercito e della marina, così come i resoconti Missiles and Rockets, Bulletin of the Atomic Scientists e War/Feace Report.

(Vincent LoBrutto, Stanley Kubrick. L'uomo dietro la leggenda, Il Castoro 1999)




Mi interessavo molto a ciò che stava accadendo e leggevo su questo argomento tutto ciò che mi capitava sotto mano, già da quattro anni. Possedevo circa ottanta libri sul pericolo di una guerra nucleare e mi sono anche abbonato a tutte le riviste militari, le riviste dell'Aeronautica, e seguivo anche tutti gli avvenimenti in relazione con la Marina Militare. Sono stato colpito dal paradosso insito nei diversi modi di trattare il problema, da un estremo all'altro, dal paradosso del disarmo unilaterale fino a quello del primo utilizzo dell'arma nucleare... Sono stato colpito dal fatto che, al di là dell'estremo interesse che io stesso avevo sulla questione, era importante trattare questo problema sul piano drammatico, dal momento che è il solo problema dove non è possibile imparare qualcosa per esperienza. Se un giorno accadesse qualcosa del genere, resterebbe così poco del mondo che conosciamo da rendere l'esperienza di nessuna utilità.

(Stanley Kubrick, "Films and Filming", giugno 1963)




Kubrick voleva che la tecnologia militare del film avesse un aspetto completamente realistico. Poiché si trattava di una commedia nera, una cooperazione con l'esercito degli Stati Uniti era fuori discussione. Tuttavia Kubrick e Adam trovarono altri modi per reperire quelle che l'esercito statunitense considerava informazioni riservate sui velivoli utilizzati per lo scontro nucleare. "Era veramente incredibile che riuscissimo a ottenere tutte le informazioni che desideravamo attraverso una rivista tecnica sul volo come 'Janes'" spiega Adam. "Arrivammo a conoscere ogni cosa alla perfezione, quindi copiammo il bombardiere B-52. L'unica cosa della quale non eravamo certi erano la forma e le dimensioni di quella piccola scatola, il CRM, il dispositivo a sicurezza intrinseca. Ma mi venne un'idea: durante le riprese invitammo alcuni membri della forza aerea a visitare il set, i quali impallidirono quando videro il CRM, così capimmo che doveva essere piuttosto simile. Trovai un appunto di Kubrick nel quale mi diceva: 'Farai meglio a scoprire da dove hai ricavato i tuoi dati perché potremmo essere interrogati'; si trattava per lo più di dati tecnici ricavati dalle riviste di settore".

(Vincent LoBrutto, Stanley Kubrick. L'uomo dietro la leggenda, Il Castoro 1999)