La censura italiana

La censura italiana

Il film fu sottoposto alla Commissione di censura il 15 ottobre 1959.
La censura pretese tre tagli, per un totale di metri 75 (furono tagliati anche 5 metri dal trailer).

Questo il testo del documento censorio:
“Revisionato il film si esprime parere favorevole per la proiezione in pubblico a condizione che ne sia vietata la visione degli anni 16 in quanto il film è impermeato (sic) sulla rievocazione di un primo amore della protagonista con un soldato tedesco attraverso la descrizione effettuata (sic) in una atmosfera di particolare esotismo dell'ultima sua avventura con un giapponese.
Ed inoltre a condizione che siano eliminati i seguenti fotogrammi;
a) Tutti i fotogrammi anteriori alla battuta iniziale: "Tu non hai visto niente a Hiroshima, niente" (1° rullo perché scena immorale);
b) I fotogrammi successivi alla battuta: "Hiroshima si ricopriva di fiori" fino a "Così come in amore" (1° rullo, perché raccapricciante);
I fotogrammi da " Lei e lui - (ritorno)" fino alla battuta "Oh, credo... si... credo che siano verdi" (Compresa, 2° rullo perchè offensiva al pudore)
 
Furono quindi tagliati:
“1. Primo piano di due corpi nudi abbracciati, con la pelle butterata dalle radiazioni; dissolvenza su altri due corpi nudi abbracciati, ma sani (metri 35).
2.    Bambini e adulti orribilmente ustionati (metri 18).
3.    Lei, sul letto, bacia il petto di lui (metri 22)”

(da Alfredo Baldi, Schermi proibiti. La censura in Italia 1947-1988, Biblioteca di Bianco & Nero, Marsilio, Venezia 2002)

Il film ottenne il nulla osta n. 30476 del 19 ottobre 1959 con il divieto ai minori di anni sedici.
Il 26 luglio del 1974 fu sottoposto nuovamente alla Commissione di censura in vista della trasmissione in televisione. Questo il responso (naturalmente relativo alla versione già tagliata): “La 3a Sezione della Commissione di Revisione Cinematografica esaminato il film Hiroshima mon amour per tv esprime parere favorevole alla concessione del nullaosta di proiezione in pubblico senza limiti d’età.”