Dal romanzo al film

Dal romanzo al film

Le memorie di Barry Lyndon, romanzo dello scrittore William Thackeray, vengono presentate come dettate da Redmond Barry nel 1814 (data non priva di importanza), mentre si trova detenuto per debiti nella prigione londinese di Fleet. La sceneggiatura del film, pur modificando e inventando alcuni episodi, segue sostanzialmente la linea cronologica generale del romanzo, semplificandola. Kubrick infatti riduce la durata del periodo storico evocato, concentra personaggi e azioni, fa sparire alcuni episodi "a incastro" e introduce qualche ellissi narrativa.






La concentrazione più evidente riguarda la durata generale dell'azione descritta. Nel romanzo l'amore iniziale di Redmond e Nora si può situare verso il 1754-55 come nel film. Per quanto riguarda la chiusura della storia, Kubrick sceglie di terminare il film su una data fortemente simbolica: dicembre 1789. Nel romanzo invece non si fa alcun cenno alla Rivoluzione francese, mentre il narratore detta le sue memorie nel 1814, il che gli offre l'occasione di evocare la carriera di un altro personaggio ambizioso: Napoleone Bonaparte. Le avventure di Redmond coprono dunque quasi trentacinque anni nel film e una quarantina nel romanzo.

Il personaggio di Lord Bullingdon è senza alcun dubbio quello su cui Kubrick interviene maggiormente in fase di adattamento. Il Bullingdon del film, in gran parte reinventato dal regista, è un ragazzo molto attaccato alla madre che lo ricambia distrattamente. La grande trovata drammaturgica di Kubrick a suo riguardo è la concezione di due sequenze decisive: il concerto incompiuto nel salone di musica, e il duello tra Redmond e Bully. Concentrando vari incidenti del romanzo in una sola scena tra il tragico e il grottesco, la sequenza del concerto incompiuto tocca il culmine di violenza e crudeltà. Inventando la scena del duello tra Redmond e il figliastro, Kubrick introduce invece un elemento di simmetria nella narrazione. In questo modo può sviluppare a fondo il ritratto psicologico dei due antagonisti. Fino a quel momento, Redmond ha retto il ruolo di provocatore: ed eccolo provocato.






Quanto alla signora Barry, nel romanzo è una virago in gonnella, ma non ha l'importanza del personaggio interpretato da Mary Kean nel film. È la signora Barry (versione Kubrick) che consiglia a Redmond di ambire a ottenere il titolo, con gli sviluppi fatali che ne conseguono. Le modifiche ai personaggi di Bullingdon e della signora Barry portano alla fine del film a una situazione inversamente simmetrica: Lady Lyndon si ritrova sotto la tutela del figlio, e Redmond Barry sotto quella della madre.


(Philippe Pilard, Stanley Kubrick: Barry Lyndon, Lindau, Torino 2004, p. 62)