La cosa

La cosa

(Italia/1990) di Nanni Moretti (59')

Regia, sceneggiatura e montaggio: Nanni Moretti. Fotografia: Alessandro Pesci, Giuseppe Baresi, Roberto Cimatti, Riccardo Gambacciani, Gherardo Gossi, Angelo Strano. Produzione: Angelo Barbagallo, Nanni Moretti per Sacher Film. Durata: 59’

Copia proveniente da Cineteca di Bologna per concessione di Sacher Film. Restaurato in 4K nel 2021 da Cineteca di Bologna con il contributo di MiC presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata con la supervisione di Nanni Moretti


Nanni Moretti ci dà una una lezione di giornalismo con i suoi sessanta minuti girati in alcune sezioni comuniste dopo la proposta di Occhetto sul cambiamento del nome o del partito, prima che consenso e dissenso si coagulassero in mozioni. È andato a Genova, Torino, Bologna, Milano, Roma, in Toscana e in Sicilia, e ha filmato una discussione nella quale non si avverte la distanza della camera, né un condizionamento in chi parla. La prima lezione sta nell’aver colto un momento che non si ripeterà, nascente, sorpreso, scosso, incerto. La seconda è l’aver guardato al corpo dell’esperimento e non ai medici che operavano. Non al segretario, ai leader, ai maître à penser, ma a uomini e donne concreti che la stampa non frequenta ma evoca vagamente come massa di resistenza, gente della quale conta solo, serializzata, il consenso ai fini degli equilibri al vertice. Perché vien segnalato soprattutto chi si segnala per la sua collocazione gerarchica: Occhetto, o Mussi, o Fassino o il nuovo segretario torinese – in politica i pensieri si misurano in potere. Moretti si è occupato dell’altro, il resto, le vite, volti e mani di chi è base, partito senza nomi. La terza lezione è l’ascolto tradotto in montaggio. Esso registra una riflessione tutt’altro che emotiva. Non uno che dica “andavamo bene” prima: “da anni” si andava male. Adesso almeno si discute. Poco scandalo sul non essere “consultati” – la base non lo è mai, e tosto la memoria va al compromesso storico, primo colpo a un’identità consolidata. […] Questo frammento di ‘base’ pensante è stato consegnato alla documentazione solo da Nanni Moretti, con tocco sobrio e leggero e ne va ringraziato. (Rossana Rossanda)

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