L'invenzione del cinematografo

L'invenzione del cinematografo

Primo personaggio in scena: Antoine Lumière

Il padre di Auguste e Louis nasce nel 1840 nell'Haute-Saòne (discendente, pare, di un accenditore di ceri nelle chiese, da cui il cognome). Antoine era dotato di una forte personalità, di uno spirito artistico e anticonformista, come testimoniano le sue passioni per la pittura e il canto e soprattutto il modo in cui diede impulso e poi incoraggiò fin dal 1894 l'invenzione dei suoi figli. [...]
Sposato a diciannove anni, Antoine si stabilisce a Besançon lavorando come pittore e poi come fotografo. È in questa città che nascono i suoi due primi figli; Auguste, nel 1862, e Louis, nel 1864. Nel 1870 la famiglia Lumière si trasferisce a Lione. Affarista nato (anche se con alterne fortune), Antoine apre uno studio di fotografia in pieno centro. Segue con attenzione il succedersi delle invenzioni nel campo delle immagini e non manca di garantire una solida formazione ai figli: Louis e Auguste sono allievi della Martinière, il più importante istituto tecnico di Lione.
Nel 1881 il figlio minore, Louis, a soli diciassette anni mette a punto un procedimento fotografico istantaneo, denominato Étiquette bleue, che prima e più ancora del cinematografo, assicurerà alla famiglia fama e lauti guadagni. Per fabbricare e commercializzare le preziose lastre di vetro, Antoine Lumière acquista un terreno a Monplaisir, un'area della prima periferia di Lione servita dal tram: nasce così la Société Lumière et Fils. Raggiunta rapidamente, la fortuna continua a sorridere. La fabbrica si sviluppa e, a partire dal 1895, comincia l'avventura del cinematografo.

(Thierry Frémaux)






Un'invenzione che 'era nell'aria': dalla celluloiode al Kinetoscopio di Edison

La messa a punto della celluloide – la materia che costituisce il film – viene dall'America, dove i due fratelli Hyatt l'inventano nel 1869. Nel 1884 altri due americani, George Eastman e William H. Walker, mettono in commercio dei fogli di celluloide emulsionata per apparecchi fotografici. La Eastman Dry Plate and Film Company diventa la prima azienda leader di questo mercato (ben prima di collassare nel corso degli anni 2000 in seguito al passaggio al digitale).
Il 9 aprile 1889, Harry Reichenbach, un giovane assistente di Eastman, deposita un brevetto per la formula pressoché definitiva del supporto filmico flessibile trasparente. Grazie alle campagne pubblicitarie della Eastman, la parola “film”, di origine inglese, si impone in Francia all'inizio degli anni Novanta; indica allora le “pellicole sensibili trasparenti” utilizzate dalla Kodak, il nuovo apparecchio fotografico lanciato da Eastman che conoscerà un enorme successo grazie alla sua semplicità d'uso: “You press the button, we do the rest”, recita la pubblicità.
Il cinematografo nasce dunque nel suo senso etimologico: “scrittura in movimento”. Effettivamente la Kodak del 1889 attrae l'attenzione di un celebre fisiologo, Étienne Jules Marey, che dal 1882 ha messo a punto a Parigi la cronofotografia (“scrittura del tempo attraverso la luce”), un metodo per registrare le varie fasi di un movimento. Fino ad allora Marey aveva utilizzato delle lastre di vetro ma si lamentava del fatto che la superficie sensibile fosse troppo piccola. Attraverso le pellicole trasparenti e sensibili della Kodak, che misuravano 70mm di larghezza, era finalmente possibile registrare un maggior numero di immagini in successione.
Marey costruisce nel 1889 una macchina fotografica a pellicola che gli permette di realizzare, a fini di osservazione scientifica, i primi film della storia del cinema. Tuttavia le pellicole dell'epoca erano assai corte, da uno e due metri. Non sono neppure perforate, ma per Marey sono sufficienti per registrare più di ottocento film di lì al 1904, anno della sua morte.
Negli Stati Uniti l'inventore e industriale Thomas A. Edison, dopo aver visto nel 1889 a Parigi gli apparecchi di Marey e di Émile Reynaud (il “teatro ottico” di quest'ultimo permette di proiettare immagini dipinte a mano su una lunga striscia di gelatina perforata a intervalli regolari), ritorna nel suo laboratorio di West Orange e dà disposizioni per la messa a punto di una macchina da presa con pellicola perforata. Aveva già lavorato su questo in precedenza, ma le le sue ricerche intorno a un “fonografo ottico” si erano arenate. Ora si ritrova una buona soluzione e, grazie a George Eastman, il film 35mm (dalla pellicola Kodak 70mm tagliata a metà) perforato (quattro buchi rettangolari su ciascun lato dell'immagine) nasce negli Stati Uniti nel 1893, e sarà utilizzato praticamente tale e quale come standard per i cento-vent'anni successivi.
Thomas Edison e il suo geniale assistente, William Kennedy Laurie Dickson, mettono a punto una macchina da presa – il kinetografo – e un un visore – il kinetoscopio, che permette di guardare attraverso un oculare un film 35mm lungo 15 metri contenente un piccolo sketch. Sono i primi film di genere, vi si possono intravedere gli antenati dei western, con già alcune immagini erotiche. Fra il 1890 e il 1895 centoquarantotto film vengono realizzati nella Black Maria (il bizzarro teatro di posa bitumato e orientabile costruito a West Orange). Il kinetoscopio si diffonde nel mondo nel 1894 e rappresenta un notevole successo finanziario per Edison.

(Laurent Mannoni)








L'idea del cinematografo. Sperimentazioni e brevetti

Nel settembre del 1894 Antoine Lumière assiste a Parigi a una dimostrazione del kinetoscopio di Thomas Edison. Chino su questa macchina in grado di proiettare immagini in movimento riprese in studio, ne rimane fortemente impressionato, ma immediatamente intuisce che è possibile far di meglio: i kinetoscopi, disposti in batterie, proponevano a singoli spettatori immagini di fotografie animate piccole e poco luminose. "Bisogna far uscire l'immagine dalla scatola. Rientro a Lione: i miei figli ci riusciranno!".
Nell'ottobre del 1894, su suo impulso, le ricerche hanno inizio nella fabbrica di Monplaisir. È Auguste, il figlio maggiore, a cominciare. Lo sappiamo perché egli ha sempre affermato che, non essendo venuto a capo di nulla, passò l'incombenza al fratello Louis. Il quale, nel dicembre del 1894, inventa un sistema di scorrimento della pellicola e di arresto sull'immagine che, grazie al fenomeno della persistenza retinica, è in grado di fornire la perfetta illusione del movimento. La sua idea è quella di creare un apparecchio leggero e versatile in grado di riprendere le immagini, stamparle, svilupparle e infine di proiettarle. "E così una notte, ha confidato Auguste Lumière a Paul Paviot, successe che mio fratello inventò il cinematografo". Una sintesi dagli accenti lirici che nulla dice di un processo lungo e collettivo.
All'inizio del 1895 un caporeparto viene mandato negli Stati Uniti per acquistare fogli di pellicola flessibile e trasparente presso la New York Celluloid Company. Tagliato in strisce (di 35mm, come aveva fatto Edison) e perforato (un'unica perforazione tonda per fotogramma, a differenza questa volta di Edison, la cui pellicola presenta quattro perforazioni quadrate per immagine, modello che sarebbe poi diventato lo standard per il cinema), questo supporto, sufficientemente affidabile per uno scorrimento veloce, permette di ottenere una striscia unica: 17 metri di pellicola consentono di realizzare, a 16/18 immagini al secondo, una 'veduta' di circa 50 secondi (in Francia non lo si chiama ancora 'film').
L'arrivo di questo materiale da New York permette i primi esperimenti su pellicola e il deposito dei brevetti: uno, il 2 febbraio 1895, per "un apparecchio reversibile che consente di riprendere e di proiettare delle vedute animate"; l'altro, il 13 febbraio, per "un apparecchio che serve a ottenere e a guardare prove cronofotografiche". Il nome 'cinématographe', depositato nel 1892 da un altro inventore, Léon Bouly, sarà utilizzato solo più tardi da Lumière (che il 30 marzo e il 6 maggio deposita due ulteriori certificazioni).

(Thierry Frémaux)



Prove generali: il primo film e le prime proiezioni

A fine marzo, Louis e Auguste si recano a Parigi, al 44 di rue de Rennes, presso la sala conferenze della Société d'Encouragement pour l'Industrie nationale. Devono presentare il loro cinematografo. Naturalmente decidono di presentare non solo il loro apparecchio ma anche... ciò a cui serve. Per questo bisogna fare un film. Il 19 marzo del 1895, dopo alcuni tentativi, Louis piazza il suo cinematografo di fronte alla fabbrica di famiglia e gira Sortie d'usine. Non c'è alcun documento, nessun archivio sopravvissuto in grado di fornirci maggiori dettagli e nemmeno la data esatta. Tuttavia, ricorda Bernard Chardère, possiamo sicuramente collocarla fra il 15 e il 20 di marzo. Ora, il 19 marzo fu l'unica giornata di sole: per girare una 'veduta' serviva luce. Non disponendo di dati reali, vada quindi per la leggenda. Il 19 marzo, quindi. Un martedì. Verso mezzogiorno, all'ora in cui gli operai escono per andare a pranzo, la macchina riprende: questa versione - ce ne saranno altre - in cui si vedono gli operai in abiti invernali, è la prima veduta girata con un cinematografo, realizzata a Lione in chemin Saint-Victor, successivamente ribattezzato nel 1924 rue du Premier-Film.
Il 22 marzo 1895 a Parigi, Louis e Auguste proiettano Sortie d'usine di fronte ai loro colleghi scienziati con un prototipo costruito a Monplaisir dal caporeparto Charles Moisson. Il successo è immediato. "La costruisco io!", propone l'ingegnere Jules Carpentier, che ne realizzerà duecento copie, con la collaborazione tecnica, sul filo di una serrata corrispondenza, di Louis Lumière.
Il 10 giugno proiettano di fronte agli specialisti delle società francesi di fotografia riuniti a Lione il loro Débarquement du congrès de photographes à Lyon girato la sera precedente. Entusiasmo dinnanzi a queste prime 'attualità': il pubblico "applaude battendo i piedi".
In primavera, e poi nell'estate del 1895, Louis gira numerosi ilm, a Lione e nel sud della Francia dove trascorre le vacanze: Arroseur et arrosé, La Mer (o Baignade en mer), Pèche aux poissons rouges, Repas de bébé. Arrivée d'un train à La Ciotat non sarà girato che due anni più tardi e non è, contrariamente a una diffusa convinzione, 'uno dei primi film'. Vengono poi organizzate nuove proiezioni: ancora a Parigi l'11 luglio, a La Ciotat il 22 settembre, a Bruxelles il 10 novembre.
A un anno esatto dall'impulso iniziale arrivato dal padre, il cinematografo funziona. Louis e Auguste Lumière intuiscono che il loro cinema può incontrare l'interesse del grande pubblico. "Ma non sapevamo esattamente ciò che sarebbe successo", dirà più tardi con modestia Louis Lumière.

(Thierry Frémaux)



28 dicembre 1895: la prima séance pubblica a pagamento

La prima proiezione pubblica a pagamento avviene dunque a Parigi, il 28 dicembre 1895. L'idea è venuta al padre, Antoine 'lo sfarzoso', uno che vedeva lontano e dava seguito alle sue idee. A un anno dall'incontro con il kinetoscopio di Edison, poteva lanciare lo spettacolo in sala, con un'immagine a grandezza naturale, di fronte a un pubblico. A Parigi mette in guardia i postulanti: il successo commerciale rischia di non avere futuro. È possibile che i Lumière abbiano ritenuto in effetti, almeno nei primi giorni, che si trattasse di un'infatuazione passeggera. Più tardi, ingaggiando a Monplaisir uno dei proiezionisti-operatori che partiranno alla conquista del mondo (Marius Chapuis, Francis Doublier, Alexandre Promio, Gabriel Veyre, uno fra i più talentuosi) monsieur Louis gli spiegherà che si tratta piuttosto di un mestiere da ambulante. Ma se è vero che lo sfruttamento diretto del cinematografo da parte dei Lumière durerà solo quindici mesi, una lettera di Louis al padre Antoine datata 14 ottobre 1895 prefigura una diffusione su scala internazionale imperniata su una rete di concessionari e proiezionisti. Tutto dunque era stato previsto, compreso il successo.
Louis Lumière, dunque un naif inconsapevole delle possibilità del suo cinematografo? Neppure per sogno. Georges Méliès insistette per ottenere dai Lumière la cessione dell'invenzione di famiglia: "No, gli rispese monsieur Antoine, il cinematografo non è in vendita. E ringraziatemi, giovanotto: questa invenzione non ha alcun futuro". Parole divenute leggendarie ma troppo spesso citate fuori contesto, poiché i Lumière, avendo immediatamente compreso il valore dell'invenzione, svilupparono una strategia per cercare di stroncare sul nascere ogni possibile concorrenza. [...]
Ma ritorniamo a quel mese di dicembre del 1895, quando Antoine Lumière si mette alla ricerca di un locale in cui proporre al pubblico proiezioni di 'fotograie animate'. Esamina diverse soluzioni con l'aiuto di Clément Maurice, un vecchio impiegato di Monplaisir, accasatosi a Parigi come fotografo, proprio sopra il teatro Robert-Houdin diretto da Georges Méliès. Riiuta diverse possibilità al primo piano e si scoraggia quando gli viene segnalato, nel quartiere dell'Opéra, una sala secondaria del Grand Café, il Salon indien, un seminterrato che era stato utilizzato come sala da biliardo fino a quando la prefettura non aveva posto fine a un divertimento in cui una manciata di professionisti si imponeva troppo agevolmente su un cospicuo numero di dilettanti. Su richiesta del gestore M. Borgo, il proprietario, M. Volpini, accetta di affittare la sala per ospitare una nuova attrazione, preferendo un fisso di trenta franchi al giorno rispetto a una percentuale del 20% sugli eventuali incassi (di incassi ce ne saranno, e M. Volpini farà quello che potremmo considerare come il primo cattivo affare della storia del cinema). Ci si affretta per approfittare degli svaghi della fine dell'anno, vengono mandati alcuni inviti per sabato 28 dicembre 1895. Clément Maurice è alla cassa. Charles Moisson gira la manovella. Jacques Ducom, assistito da Francis Doublier, si occupa della sostituzione delle bobine. Sul marciapiede del boulevard des Capucines, lo striscione "CINEMATOGRAPHE LUMIÈRE. ENTRÉE UN FRANC" è sottolineato da un imbonitore. Ma fa freddo, i giornali parlano piuttosto del matrimonio della cantante Yvette Guilbert e della morte del 'petit Sucrier' Max Lebaudy. La sera della prima séance ci sono trentatré spettatori paganti per un programma di circa mezzora. E uno spettatore di rilievo: Georges Méliès. "Di fronte a questo spettacolo, ha scritto, restammo tutti a bocca aperta, stupefatti, sorpresi al di là di ogni immaginazione. Alla fine della rappresentazione fu un delirio, tutti si domandavano come fosse stato possibile raggiungere un risultato simile". Nei giorni successivi, sono migliaia gli spettatori che scendono le scale del seminterrato di quello che oggi è l'hotel Scribe.

(Thierry Frémaux)






I Lumière (e il cinema) alla conquista del mondo

E dopo il 28 dicembre? Si aprono sale un po' ovunque: ancora a Parigi, (boulevard Saint-Denis, Lione (rue de la République), più tardi nelle altre città francesi e presto in tutta Europa. E gli operatori Lumière si spargono in tutto il mondo alla ricerca di riprese in grado di alimentare le sale e di offrire ai curiosi immagini sensazionali, e sempre nuove. Nove mesi dopo la séance inaugurale del dicembre 1895, ci sono notizie di una proiezione nel porto di... Shanghai. Ecco la 'vittoria' dei Lumière: il cinematografo collettivo batte il kinetoscope individuale perché gli spettatori volevano vedere 'insieme un film sul grande schermo' per condividere risate, lacrime e il loro sguardo sul mondo. Era questo che desideravano all'epoca, è questo che vogliamo ancora oggi. Lo spettacolo era permanente. E infatti continua.

(Thierry Frémaux)


Nell'ultimo scorcio di un XIX secolo così ricco di invenzioni (anche i raggi X vengono scoperti nel 1895), tutto sembra dunque pronto perché l'industria cinematografica prenda il volo. Gli apparecchi funzionano, Lumière manda in giro per il mondo decine di operatori che alimenteranno il catalogo di vedute della casa di Lione – più di millequattrocentoventi film saranno realizzati tra il 1895 e il 1904. Gli studi vengono aperti grazie ad ambiziosi “editori di film” (Charles Pathé, Léon Gaumont). Appaiono i primi esercenti (spesso ambulanti). Si crea un pubblico. La pellicola viene ormai prodotta a chilometri nelle grandi fabbriche americane e anche europee – Lumière si è accordato con Victor Planchon che gli fornisce eccellenti pellicole positive e negative. Un mago, Georges Méliès, ha scoperto l'effetto speciale e, nello stesso tempo, il montaggio. Appaiono i primi film sonori (il Phono-Cinéma-Théâtre viene presentato all'Esposizione del 1900), e migliaia di fotogrammi vengono colorati con cura – anche i Lumière propongono di distribuire nel 1904 film di loro produzione dipinti a mano, prima di ritirarsi da un mercato divenuto troppo grande per loro. L'ultima prova di Louis Lumière sarà nel 1935 con la proiezione di film anaglifici, per ottenere un effetto di rilievo tridimensionale.

(Laurent Mannoni)


In totale nel catalogo Lumière figurano quasi 1500 film, la maggior parte dei quali sconosciuti, che offrono uno sguardo formidabile sul teatro della vita. Louis Lumière e i suoi operatori inventano (o mettono in pratica): il travelling (che allora si chiamava panorama: dal Canal Grande di Venezia, dai fiumi di Lione, dai treni, e anche il travelling in avanti dalle locomotive di testa); l'effetto speciale: Démolition d'un mur; la gag: Arroseur et arrosé; il film di famiglia: Le Goùter des bébés; il film 'di paura': Arrivée d'un train à La Ciotat; il film pubblicitario d'impresa: Sortie d'usine; il film comico: L'Amoureux dans le sac; il film d'attualità: Inondations sur les quais du Rhóne; il documentario: Forgerons au travail; e financo, attraverso molteplici versioni del medesimo soggetto, il remake.

(Thierry Frémaux)