I protagonisti: Gabin, von Stroheim, Fresnay e gli altri

I protagonisti: Gabin, von Stroheim, Fresnay e gli altri

Jean Gabin

Jean Alexis Moncorgé è nato il 7 maggio 1904 a Parigi. Suo padre, cantante di operetta e di café-concerto e sua madre cantante fantasista sono spesso in tournée così lui è allevato dalla sorella maggiore a Mériel in Seine-et-Oise. Sopportando difficilmente la disciplina, scappa dal liceo ed esercita di volta in volta i mestieri di cementista, manovale e magazziniere. Nel 1923, suo padre che vuole fare di lui un attore, lo presenta al direttore del Folies Bergères. Fa la comparsa così come al Bouffes Parisiens. Dopo due anni di servizio militare, prosegue le sue attività di music-hall, partecipa a tournées, a spettacoli di canto, operette, etc. Nel 1928, Mistinguette lo fa recitare al Moulin Rouge. L'anno seguente, si ritaglia un certo successo nel ruolo di giovane primo comico al Bouffes Parisiens. Debutta al cinema con il sonoro. Si impone all'inizio degli anni Trenta, per divenire, alla fine del decennio, sotto la direzione di Carné, Renoir e Grémillon, il più popolare degli attori francesi e uno dei più grandi. A questo periodo appartengono classici come Golgotha (1935) di Julien Duvivier, La Bandera (id., 1935) di Julien Duvivier, La Belle équipe (La bella brigata, 1936) di Julien Duvivier, Les Bas-fonds (Verso la vita, 1936) di Jean Renoir, Pépé le Moko (Il bandito della Casbah, 1937) di Julien Duvivier, La Grande illusion (1937) di Jean Renoir, Gueule d'amour (1938) di Jean Grémillon, Le Quai des brumes (Il porto delle nebbie, 1938) di Marcel Carné, La Bête humaine (L'angelo del male, 1938) di Jean Renoir, Le Jour se lève (Alba tragica, 1939) di Marcel Carné, Remorques (Tempesta, 1940) di Jean Grémillon.
Nel 1941 fugge dalla Francia occupata e si stabilisce negli Stati Uniti dove gira qualche film, poi nel 1943 si arruola nelle Forces Françaises Libres, ritorna in Francia a combattere ed ottiene la croce di guerra e la medaglia militare. Nel 1949 sale un'ultima volta sulle scene per mettere in scena la Soif di Henry Bernstein al Théâtre des Ambassadeurs. Interpreta, fra gli altri, Au-delà des grilles (Le mura di Malapaga, 1949) di René Clément, La Marie du port (La vergine scaltra, 1949) di Marcel Carné, La Vérité sur Bébé Donge (La follia di Roberta Donge, 1952) di Henri Decoin e Touchez pas au grisbi (Grisbì, 1954) di Jacques Becker, che rilancia la sua carriera. Seguiranno L'Air de Paris (Aria di Parigi, 1954) di Marcel Carné, French Cancan (id., 1955) di Jean Renoir, Napoléon (Napoleone Bonaparte, 1955) di Sacha Guitry, Le Port du désir (Porto proibito, 1955) di Edmond T. Gréville, Razzia sur la chnouf (La grande razzia, 1955) di Henri Decoin, Voici le temps des assassins (Ecco il tempo degli assassini, 1956) di Julien Duvivier, Le Sang à la tête (Sangue alla testa, 1956) di Gilles Grangier, La Traversée de Paris (La traversata di Parigi, 1956) di Claude Autant-Lara, Le Rouge est mis (Il dado è tratto, 1957) di Gilles Grangier, Les Misérables (I miserabili, 1958) di Jean-Paul Le Chanois, Maigret tend un piège (Il commissario Maigret, 1958) di Jean Delannoy, Le Désordre et la Nuit (Il vizio e la notte, 1958) di Gilles Grangier, En cas de malheur (La ragazza del peccato, 1958) di Claude Autant-Lara, Maigret et l'affaire Saint-Fiacre (Maigret e il caso Saint-Fiacre, 1959) di Jean Delannoy, Le Président (Il presidente, 1961) di Henri Verneuil, Le Cave se rebiffe (Il re delle corse, 1962) di Gilles Grangier, Un Singe en hiver (Quando torna l'inverno, 1962) di Henri Verneuil, Mélodie en sous-sol (Colpo grosso al casinò, 1963) di Henri Verneuil, Maigret voit rouge (Maigret e i gangsters, 1963) di Gilles Grangier e molti altri.
Nel 1963, fonda con Fernandel una società di produzione, la GAFER. Nel 1965, si compra una vasta proprietà in Normandia e decide di stabilirvisi. Continua ad interpretare film di successo - fra cui ricordiamo Le Tonnerre de Dieu (Matrimonio alla francese, 1965) di Denys de La Patellière, Le Pacha (La fredda alba del commissario Joss, 1968) di Georges Lautner, Le Clan des siciliens (Il clan dei siciliani, 1969) di Henri Verneuil, La Horse (Il clan degli uomini violenti, 1970) di Pierre Granier-Deferre, Le Chat (Le Chat - L'implacabile uomo di Saint-Germain, 1971) di Pierre Granier-Deferre, una delle più memorabili fra le ultime interpretazioni, L'Affaire Dominici (L'affare Dominici, 1973) di Claude Bernard-Aubert, Deux hommes dans la ville (Due contro la città, 1973) di José Giovanni, L'Année sainte (La gang dell'anno santo, 1976) di Jean Girault - fino alla morte, avvenuta a Neuilly-sur-Seine il 15 novembre 1976.

 

Erich von Stroheim

Erich Hans Oswald Carl Maria Stroheim von Nordenwald è nato il 22 settembre 1885 a Vienna in Austria. Ha sempre dichiarato di essere figlio di un colonnello dei Dragoni e di una dama d'onore di Elisabetta d'Austria, quindi di avere seguito il corso dell'accademia militare, per diventare sottotenente a 17 anni, successivamente tenente dell'esercito austriaco. Sarebbe poi espatriato negli Stati Uniti per ragioni sconosciute. Tale è la leggenda che creò egli stesso assecondato dai cronisti dell'epoca. In realtà, la sua famiglia, di origine israelita, era modesta (suo padre era un cappellaio) e dopo aver lavorato nel negozio paterno, venne chiamato sotto le armi come soldato semplice. Disertò cinque mesi dopo e lasciò la comunità ebraica. Sbarcò a New York nel 1909 dove esercitò ogni genere di mestiere. Nel 1914, arrivò in California, divenne comparsa cinematografica e stuntman, tra l'altro nei capolavori di David Wark Griffith La nascita di una nazione (The Birth of a Nation, 1915) e Intolerance (id., 1916).
Per il film Old Heidelberg (1915) di John Emerson, fu assunto come consulente tecnico per la sua conoscenza di questioni militari ed ebbe anche una parte secondaria. A questa seguirono nuovi ruoli, soprattutto di ufficiale tedesco o austriaco. Con l'entrata in guerra degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale contro l'impero tedesco e austro-ungarico, si specializzò nella caratterizzazione del malvagio soldato o ufficiale teutonico. Sollevò scalpore una scena del film The Heart of Humanity (1918) di Allen Holubar, dove von Stroheim, nel ruolo di un terribile ufficiale tedesco, violentava un'infermiera e gettava dalla finestra un bambino piangente. Dopo la fine della prima guerra mondiale, si dedicò alla regia dimostrando un talento così originale e prepotente da diventare uno dei maggiori autori del cinema muto. Nel primo film da lui diretto, Mariti ciechi (Blind Husbands, 1919), adattò un proprio breve racconto su un fatale triangolo amoroso ambientato nell'alta società europea. Il film fu un grosso successo commerciale e gli procurò nuovi contratti di regia per gli Universal Studios. Realizzò un capolavoro, Femmine folli (Foolish Wives, 1921).
Il suo estroso perfezionismo e il conseguente aumento dei costi e della durata dei tempi di ripresa gli causarono continui problemi con gli studi di produzione.
Per Rapacità (Greed, 1923) von Stroheim si ispirò al romanzo di Frank Norris McTeague, girandolo nei luoghi originari, in California. Il risultato fu un film di 42 rulli per una durata di sette ore. Ma lo studio (la MGM) impose la riduzione del film a una durata di due ore. Ma il pubblico rifiutò il film. Seguì, di contro, un successo al botteghino, ossia l'adattamento cinematografico dell'operetta di Franz Lehár La vedova allegra (The Merry Widow, 1925).
Grazie a questo successo, von Stroheim ebbe di nuovo carta bianca e poté realizzare il film Sinfonia nuziale (The Wedding March, 1926) ma anche in questo caso il film incontrò problemi con la produzione e lo stesso accadde per il suo ultimo film muto, Queen Kelly (1928). Von Stroheim ritornò davanti alla cinepresa solo come attore, recitando, tra l'altro, in Come tu mi vuoi (As You Desire Me, 1932) di George Fitzmaurice. Dal 1936 si trasferì in Francia ma la successiva occupazione tedesca lo costrinse a trascorrere gli anni del conflitto nuovamente negli Stati Uniti. Von Stroheim era infatti sulla lista nera dei nazisti, anche a causa delle sue origini ebraiche.
I suoi ruoli più importanti di questo periodo furono L'alibi (id., 1937) di Pierre Chenal (che lo dirigerà anche in Illusioni / La Foire aux chimères, nel 1946), Gli scomparsi di Saint-Agil (Les Disparus du Saint-Agil, 1938) di Christian-Jaque, il capitano von Rauffenstein nel capolavoro di Jean Renoir La grande illusione (1937) e l'interpretazione del feldmaresciallo Erwin Rommel in I cinque segreti del deserto (Five Graves to Cairo, 1943) di Billy Wilder.
Wilder lo volle poi anche in Viale del tramonto (Sunset Boulevard, 1950), nel ruolo di un regista di film muti ridottosi a fare l'autista della diva che dirigeva (Gloria Swanson). Per questo ruolo von Stroheim ebbe una candidatura all'Oscar come migliore attore non protagonista.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale tornò in Europa e, poco prima della morte, avvenuta il 12 maggio 1957, fu insignito dal governo francese della Croce della Legion d'Onore.

 

Pierre Fresnay

Pierre Fresnay (Pierre Laudenbach) è nato il 4 aprile 1897 a Parigi. Allievo di Georges Berr al Conservatorio, entra alla Comédie Française nel 1915 all'età di 17 anni. Dopo la sua smobilitazione nel 1919, ritorna al teatro francese fino al 1928 ed interpreta i principali ruoli di repertorio. In seguito ad un processo clamoroso, lascia la "Maison de Molière" e comincia una carriera indipendente. È quando recita Cyrano de Bergerac al teatro Sarah Bernardht nel 1929 che Marcel Pagnol gli domanda di essere l'interprete del suo Marius al Théâtre de Paris al fianco di Raimu (Jules Auguste César Muraire) che mette la pièce in scena.
La scoperta del cinema avviene nel 1935 grazie a Marc Allégret con Razumov - Sous les Yeux d'Occident, e l'adattamento per lo schermo di Marius (1931) di Alexander Korda e Fanny (1932) di Marc Allégret.
Due anni più tardi, sotto la direzione di Jean Renoir, gira la Grande Illusion e il ruolo del capitano de Boldieu lo pone in primo piano tra gli attori di cinema.
Interpretò ruoli molto diversi in Adriana Lecouvreur (1938) di Marcel L'Herbier, Chéri-Bibi (1938) di Leon Mathot, Il carro fantasma (La Charrette fantôme, 1939) di Julien Duvivier, L'assassino abita al 21 (L'Assassin habite...au 21, 1942) di Henri-Georges Clouzot, La mano del diavolo (La Main du diable, 1943) di Maurice Tourneur, Il corvo (Le Corbeau, 1943) di Henri-Georges Clouzot, Io sono con te (Je suis avec toi, 1943) di Henri Decoin, La grande rivale (Un Grand patron, 1951) di Yves Ciampi, È mezzanotte, dottor Schweitzer (Il est minuit, docteur Schweitzer, 1952) di André Haguet, Lo spretato (Le Défroqué, 1953) di Léo Joannon e Les Affreux (1959) di Marc Allégret (1959), ottenendo un particolare successo con i ruoli di saint Vincent-de-Paul in Monsieur Vincent (1947) di Maurice Cloche e di Thomas Gouvernnec in Dieu a besoin des hommes (Dio ha bisogno degli uomini, 1950) di Jean Delannoy.
Lavorò incessantemente fino alla fine degli anni '50, poi interruppe il cinema per un decennio, per consacrarsi esclusivamente al teatro, allestendo in particolare Le Neveu de Rameau di Diderot e l'Idée Fixe di Paul Valéry. Nel 1968 debuttò in televisione, sempre con le Neveu de Rameau e diversi adattamenti di pièce che gli erano valsi grandi successi a teatro. Tre creazioni originali furono Tête d'horloge (1970) di Jean Pradeau, Les Ecrivains (1973) di Michel de Saint-Pierre e Le Jardinier (1973) di François Possot. È morto a Neuilly-sur-Seine il 9 gennaio 1975.


 

Dita Parlo

Grethe Gerda Kornstadt è nata il 4 settembre 1906 a Stettin in Germania. Ha seguito dei corsi di danza classica, poi d'arte drammatica. Fa il suo debutto al cinema nel 1928 e diviene rapidamente una delle prime dive tedesche. Nel 1930, firma un contratto per Hollywood dove soggiorna quattro anni, ma non ottiene alcun ruolo interessante. Delusa, riguadagna l'Europa e si stabilisce in Francia al fine di evitare la Germania hitleriana. L'Atalante (1934) di Jean Vigo le procura il suo più bel ruolo. Gira film fino al 1940 quando, arrestata dalle autorità francesi, a causa della sua nazionalità, è internata per un anno. Da quel momento, appare in qualche film ma la sua carriera sempre più discreta. Muore a Parigi il 12 dicembre 1971.



Claude Renoir

Claude Renoir è nato il 4 dicembre 1914 a Parigi. È figlio di Pierre, attore, il nipote di Claude, produttore e di Jean, regista. È dapprima l'assistente di operatori come Curt Courant, Christian Matras, Kauffman, con i quali partecipa al film di zio Jean. Nel 1939, è mobilitato nel servizio cinematografico della marina. È dopo la guerra che comincia una vera carriera. Da allora, la sua attività si intensifica e a lui dobbiamo la fotografia di una cinquantina di film. È morto il 5 settembre 1993.