Il seguito: Gruffalò e la sua piccolina

Il seguito: Gruffalò e la sua piccolina

Il papà l’ha avvertita: in nessun caso, la piccola Gruffalò deve avventurarsi da sola nella foresta. È troppo pericoloso! Un animale si aggira nei paraggi, una creatura terrificante, gigantesca, dagli occhi crudeli, le zampe forzute, possenti e pelose, e i baffi più duri dell’acciaio: un grande topo tremendo! Ma la piccola non ci crede e impavida decide, una notte, di fare un giretto... Comincia così il seguito, pubblicato a cinque anni di distanza, del fortunato best-seller della premiata coppia Donaldson-Scheffler. Squadra vincente non si cambia, ed ecco quindi i ragazzi dello Studio Soi nuovamente ingaggiati per l’inevitabile trasposizione animata, affidata alla regia di Johannes Weiland e Uwe Heidschötter.


L’azione si svolge questa volta interamente in inverno, di notte, in un paesaggio innevato che permette magnifici giochi di luci e ombre. Gli scenari hanno una funzione insieme estetica e drammatica: da un lato contribuiscono a creare l’identità del film (in contrasto con l’opera precedente che aveva come sfondo una foresta verdeggiante), dall’altro consentono alla piccola Gruffalò di trovare i vari animali seguendo le impronte lasciate sulla neve.
“ Quando l’anno scorso in Germania è caduta la prima neve sono uscito con il mio cane e l’ho ripreso con una videocamera. Mi è servito molto osservare gli effetti della neve sul suo pelo e anche le sue impronte sulla neve.
(Uwe Heidschötter)

"Abbiamo mescolato silicone e sale: sembra veramente neve. Più sale si mette, più sembra neve fresca; meno se ne mette, più ricorda il ghiaccio"
(Katja Moll, decoratrice)