Dawson City e la sua collezione

Dawson City e la sua collezione

La storia viene raccontata usando i film della collezione. È un cinema del mito e al  ontempo cinema che si fa mito
(Bill Morrison)


Dawson City – Il tempo tra i ghiacci racconta la storia vera quanto bizzarra di una collezione di 533 film databili tra gli anni Dieci e Venti del '900, considerati perduti fino al loro casuale e rocambolesco ritrovamento.
Utilizzando questi rari film muti e cinegiornali, insieme a materiali d'archivio, interviste e fotografie d'epoca, con il valore aggiunto e decisivo dell'enigmatica colonna sonora di Alex Somers (collaboratore dei Sigur Rós e autore delle musiche del recente Captain Fantastic), Dawson City – Il tempo tra i ghiacci ripercorre l'incredibile storia della cittadina canadese simbolo della corsa all'oro attraverso l'avventurosa vicenda di questa collezione di film, dall'esilio alla sepoltura, dalla riscoperta al salvataggio.
Collocata 600 chilometri a sud del circolo polare artico, alla confluenza dei fiumi del Klondike e dello Yukon, Dawson City era un'importante colonia per le popolazioni nomadi autoctone dedite alla caccia e alla pesca. La città fu fondata nel 1896, lo stesso anno in cui furono inventati i proiettori cinematografici su larga scala, e divenne il centro della corsa all'oro del Klondike, attirando nell'area oltre centomila cercatori. La Dawson Amateur Athletic Association (DAAA) aprì nel 1902 e iniziò a proiettare film. Presto la città divenne il punto finale di una catena di distribuzione che stampava pellicole e cinegiornali per lo Yukon. Raramente i film tornavano indietro.
Alla fine degli anni Venti, oltre cinquecento pellicole si erano accumulate nelle cantine della biblioteca locale sotto la custodia della Canadian Bank of Commerce. Nel 1929, Clifford Thomson, impiegato della banca e tesoriere della locale associazione di hockey, spostò i film nel palazzetto del ghiaccio, ricoprendoli con assi e strati di terra.
L'ormai famosa collezione di Dawson City fu riscoperta nel 1978 quando, durante la costruzione di un nuovo centro ricreativo, i bulldozer disseppellirono una marea di pellicole. Oggi i film ritrovati sono conservati presso i Canadian Archives di Ottawa e l'americana Library of Congress, che congiuntamente ne hanno curato il restauro.