Dal romanzo al film

Dal romanzo al film

Louis Malle ha dichiarato di aver scelto il romanzo di Noël Calef per "la sua impostazione cinematografica: tre azioni parallele, nettamente divise e una suspense insolita". Di fatto, l'intreccio delle linee narrative (l'ascensore bloccato, l'errare di Florence a Parigi, l'odissea dei due giovani) complicato dall'evoluzione delle coppie (Florence/Julien, i giovani, i due turisti tedeschi) fornisce un racconto molto frammentario che prevede numerose scene poco spettacolari. Il ritmo è dunque inusuale per questo genere di film, lentezza e velocità sembrano non accordarsi in una notte in cui l'illuminazione drammatizza sia il cammino di Florence sia l'interrogatorio di Julien. Troviamo già un notevole controllo sul découpage, uno sviluppo molto chiaro della trama condotto in modo "elegante, discreto, pudico e un po' altezzoso" per dirla con Jean de Baroncelli. [...]
Louis Malle chiede a Roger Nimier di collaborare all'adattamento. All'epoca si sarebbe potuto credere che il giovane cineasta volesse approfittare dell'aura un po' torbida e vicina a certo esistenzialismo dell'autore di Le Hussard bleu, Les Enfants tristes, Les Épées o Le Grand d'Espagne. Ma le opere successive di Malle riveleranno una reale consonanza tra le loro visioni della società dell'epoca. Il suicidio, il disgusto o l'indifferenza degli eroi di Nimier troveranno corrispondenza nei personaggi di Fuoco fatuo, Vita privata, e anche di Il ladro di Parigi o William Wilson, nonostante l'influenza dei testi originali da cui sono tratti. L'idea della morte, l'amara autodistruzione di personaggi stanchi, perduti in un mondo di vecchi senza ideali o di nuove generazioni che non sanno a quali valori aggrapparsi circolano tra letteratura e cinema tanto che Malle dedicherà a Nimier la sceneggiatura di Soffio al cuore. In realtà, lo scrittore era morto in un incidente stradale nel settembre del 1962, quando già da qualche anno aveva interrottola sua produzione narrativa.
(René Predal)



Nel libro il personaggio interpretato da Jeanne Moreau non era importante, era solo la moglie dell'uomo che veniva assassinato nella scena iniziale. Il libro, come il film, racconta la storia di un uomo che compie un delitto perfetto e rimane stupidamente bloccato in un ascensore, di due ragazzi che rubano la sua macchina, vanno in un motel fuori Parigi, e commettono un omicidio... tutto sembra provare che quell'uomo sia l'autore del secondo delitto, e invece... era questa l'astuzia, il trucco del libro. Nella sceneggiatura allargammo la trama per introdurvi la storia d'amore. Non volevamo che il film ruotasse unicamente intorno a due delitti. Poiché era qualcun altro a commettere un omicidio con la sua macchina e la sua pistola, pensammo che il film sarebbe stato molto più interessante se subito dopo il delitto il protagonista avesse avuto un appuntamento con una donna. Lei lo cerca ovunque, ma non si incontrano mai. Francamente non pensavamo che fosse tanto azzardato.
Ricordo che esitammo molto, mentre lavoravamo alla sceneggiatura, prima di decidere se a un certo punto farli incontrare. Decidemmo di no, ma alla fine c'è quella scena, una delle migliori del film, in cui lei viene arrestata. Il fotografo sta sviluppando le foto, e lei si vede insieme a lui, tra le sue braccia, negli ingrandimenti ancora in acqua, e in questo modo vengono riuniti. Ma non sono mai insieme. Ci sembrava molto romantico.
(Louis Malle)