La macchina ammazzacattivi

La macchina ammazzacattivi

(Italia/1952) di Roberto Rossellini (82')

Soggetto: Eduardo De Filippo, Filippo Sarazani. Sceneggiatura: Sergio Amidei, Giancarlo Vigorelli, Franco Brusati, Liana Ferri, Roberto Rossellini. Fotografia: Enrico Betti Berutti, Tino Santoni. Montaggio: Jolanda Benvenuti. Musica: Renzo Rossellini. Interpreti: Gennaro Pisano (Celestino Esposito), Marilyn Buferd, William Tubbs, Helen Tubbs (turisti americani), Giovanni Amato (il sindaco), Clara Bindi (Giulietta Del Bello), Joe Falletta (Joe), Giacomo Furia (Romano Cuccurullo). Produzione: Roberto Rossellini e Luigi Rovere per Universalia Film, Tevere Film

Celestino riceve in dono dal Santo protettore del paese un apparecchio fotografico fatato che consente, riprendendone l'immagine, di far letteralmente 'sparire' dalla circolazione tutti i 'cattivi'. Inizialmente certo della propria buona fede e del proprio buon diritto a ripulire il piccolo mondo della sua quotidianità, il personaggio si ritrova progressivamente divorato dai dubbi fino a scoprire che la 'macchina ammazzacattivi' è in realtà uno strumento diabolico messogli in mano da Satana in persona camuffato da santo protettore. Con la consueta immediatezza di un cinema capace di 'mostrare' ancor prima che di 'dimostrare', Roberto Rossellini mette in evidenza i rischi (cui molti all'epoca indulgevano) della compilazione di liste ideologiche di 'buoni' e di 'cattivi'. Per Rossellini infatti - e la sua resta forse una delle più nette condanne del 'terrorismo' - si rivela impossibile trasferire nel sociale una spinta etica individuale se questa non viene 'condivisa', perché senza questa morale 'dialogata' la delega all'azione che il singolo si attribuisce è condannata allo scacco dal proprio stesso orgoglio.
(Sergio Toffetti).

Restaurato da Cineteca di Bologna, CSC-Cineteca Nazionale, Coproduction Office e Cinecittà Luce nell’ambito del Progetto Rossellini

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