La donna scimmia

La donna scimmia

(Italia-Francia/1964) di Marco Ferreri (92')


Un uomo (Tognazzi) e una donna (Girardot). Lei ha il corpo coperto di peli, lui la esibisce come freak nei baracconi e nelle piazze. Poi lei resta incinta. Parabola crudele, e a tratti perversamente tenera, sullo sfruttamento come fondamento delle relazioni umane. Il finale fu luogo di varianti di edizione. Maria muore di parto poco dopo il bambino: i due cadaveri vengono imbalsamati ed esposti in un museo, ma Antonio, reclamati i corpi, decide di esporli in un baraccone da fiera: questo nel'explicit previsto (girato e montato) da Ferreri. Invece, secondo il proposito del produttore Ponti, il film doveva fermarsi sulla morte (sacrificale) di madre e bambino. Un diverso epilogo conobbe la versione francese: la donna-scimmia perde i peli durante la gravidanza e dà alla luce un bambino normalmente glabro, condannando il marito a un lavoro onesto. Il restauro ha recuperato e presenta i tre diversi finali.

Restaurato da Cineteca di Bologna e TF1 Studio in collaborazione con Surf Film presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata (Bologna, Parigi).

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