Inferno

Inferno

(Italia/1911)

Regia: Francesco Bertolini, Adolfo Padovan, Giuseppe De Liguoro. Soggetto: dalla prima cantica della Commedia di Dante Alighieri. Fotografia: Emilio Roncarolo. Scenografia: Sandro Properzi, Francesco Bertolini. Costumi: Raffaele Caravaglios. Interpreti: Salvatore Papa (Dante Alighieri), Arturo Pirovano (Virgilio), Giuseppe De Liguoro (Farinata/Pier Delle Vigne/Conte Ugolino), Attilio Motta, Emilise Beretta, A. Milla (Lucifero). Produzione: Milano Films. Durata: 66′


Nel cinema muto degli anni Dieci, La Divina Commedia. Inferno della Milano Films detiene i primati di altezza culturale (l’intera prima cantica di Dante), di lunghezza (più di 1000 metri) e non solo. È il film più costoso mai realizzato dal cinema italiano, la sua produzione è accompagnata da una poderosa campagna pubblicitaria, le prime proiezioni avvengono nel tripudio di città imbandierate di tricolori. Nel 1911 cade il 50° anniversario dell’Unità d’Italia: Dante, già mito risorgimentale, diventa simbolo delle aspirazioni irredentiste (e nazionaliste).

A lungo disponibile solo in copie danneggiate, mutile o censurate, Inferno è stato restituito alla sua edizione princeps, alla corretta successione delle inquadrature, alla pienezza della sua luce e dei suoi colori da un lungo lavoro di restauro curato dalla Cineteca di Bologna e dal laboratorio L’Immagine Ritrovata. Cent’anni dopo, lo spettatore si trova nuovamente avvolto nella visione orrida e meravigliosa di figurazioni ispirate a Gustave Doré (e ad altri illustratori), ma come rivisitate da un Méliès crudele: desolazione delle lande bucate dai sepolcri aperti, bagliori repentini, la petrosità degli orridi, l’acume dei roveti secchi, dannati striscianti o che procedono decapitati mutilati sventrati, le fattezze bizzarre delle creature mitologiche, le mostruose metamorfosi...